sabato 21 gennaio 2012
LIBERALIZZAZIONI
Le procure siciliane lanciano l'allarme: la mafia è dietro ai forconi. Tutto è possibile, anche l'infiltrazione mafiosa in quella che sembra essere una spontanea manifestazione di popolo stanco di subire soprusi in quantità industriale. I pubblici ministeri di Palermo, comunque, non hanno tutti i torti, infatti il la limitazione del contante e il conseguente controllo del fisco sui conti correnti ci condanna al 41 bis per cui siamo tutti mafiosi. Ora parte il secondo round, il presidente del Consiglio nel varare la prima manovra ne disconobbe la paternità attribuendola a un imposizione dell'Europa e ammise che avrebbe dimostrato in seguito la capacità del suo Governo di risolvere i problemi della nazione con scelte opportune e adeguate. Il decreto sulle liberalizzazioni sembra essere pronto quello che non riesco a capire che significhi praticamente. Il vocabolario della lingua italiana Devoto/Oli definisce il termine liberalizzazione " adeguazione ai principi del liberismo economico " e chiarisce il liberismo come " sistema economico imperniato sulla libertà del mercatop interno e degli scambi internazionali( in tal caso contrapposto a protezionismo ) ". Il sottoscritto da tutto ciò evince che per liberalizzare sarebbe sufficiente un' unica norma che abolisse tutti i monopoli e le corporazioni esistenti. Quello che non comprendo o meglio mi fa dubitare sono le scelte che il Governo fa sulla materia per cui viene fuori che i tassisti, come in passato i commercianti, sono soggetti a una completa liberalizzazione, mentre per i farmacisti si prevedono 4 o 5 mila nuove licenze a concorso, in Italia si sa come vanno i concorsi i più bravi vincono sempre. Infatti le insegne delle farmacie da secoli ripetono i medesimi cognomi, come sarebbe più semplice dire che per esercitare una professione basta il titolo di studio e lasciare al mercato la selezione. Qualcuno dice che i provvedimenti sulle assicurazioni porterebbero a una diminuzione dei premi della R.C. auto, penso che sia l'ennesima truffa, in quanto gli ingiustificati altissimi costi sono favoriti dalla natura obbligatoria dell'istituto che permette alle compagnie, ben rappresentate in parlamento, di stabilire le tariffe. Le mie considerazioni mi portano a simpatizzare per i forconi o i tassisti che comunque, nonostante i costi sempre crescenti di tasse e benzina, assicurano un servizio alle nostre città. Quello che non comprendo non è lo sciopero dei tassisti o la manifestazione dei forconi in Sicilia ma, l'accondiscendenza di tutte le forze politiche e sociali a queste truffe perpetrate alle nostre spalle. La politica ha scelto di autosospendersi e ha affidato ai professori il compito di scelte difficili, diligentemente eseguite dal Governo e puntualmente disconosciute sui media dai politici che le votano. I nostri eletti non permetteranno le liberalizzazioni, quelle vere, come l'abolizione degli ordini professionali o la privatizzazione delle società partecipate, cimitero dei politici trombati , favoriranno semplicemente piccoli provvedimenti di facciata che venderanno come grandi conquiste al momento opportuno. I tassisti, purtroppo, sono destinati a perdere, nonostante le manifestazioni, sono lontani dagli interessi del potere per cui possono essere fregati, mentre le società di trasporto pubbliche, in nome di una superiore utilità sociale, continueranno a sopravvivere e a distruggere risorse. Spero che l e manifestazioni siciliane si allarghino all'intera nazione, oggi nessuno protesta in piazza tutto procede con il consenso delle forze impropriamente dette sociali.
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